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Le Note di rilascio documentano le funzioni e i miglioramenti più importanti implementati nella release di Red Hat Enterprise Linux 7.0. Per maggiori informazioni sulle differenze tra Red Hat Enterprise Linux 6 e 7, consultare la Migration Planning Guide. I problemi conosciuti sono riportati nelle Note tecniche.
Le Note di rilascio Red Hat Enterprise Linux 7.0, disponibili online here, devono essere considerate versioni definitive e aggiornate. Per gli utenti che desiderano formulare domande su questa release, consultare le Note di Rilascio e le Note tecniche online per le rispettive versioni di Red Hat Enterprise Linux.
Riconoscimenti
Red Hat Global Support Services desidera ringraziare Sterling Alexander e Michael Everette per il loro preziosissimo contributo durante i test di Red Hat Enterprise Linux 7.
Red Hat è lieta di annunciare la disponibilità di Red Hat Enterprise Linux 7.0. Red Hat Enterprise Linux 7.0 è una suite completa di sistemi operativi di prossima generazione di Red Hat creati per l'informatica mission-critical per enterprise e certificata dai maggiori rivenditori enterprise software e hardware.
Capitolo 2. Architetture
Red Hat Enterprise Linux 7.0 è disponibile come kit singolo sulle seguenti architetture [1]:
Con questa release Red Hat propone miglioramenti al server, ai sistemi e all'esperienza generale della open source di Red Hat.
[1]
Da notare che l'installazione di Red Hat Enterprise Linux 7.0 è supportata solo su hardware a 64-bit.
Red Hat Enterprise Linux 7.0 è in grado di eseguire sistemi operativi a 32-bit, incluse le versioni precedenti di Red Hat Enterprise Linux, come macchine virtuali.
[2]
Nota bene, Red Hat Enterprise Linux 7.0 supporta hardware IBM zEnterprise 196 o versioni più recenti.
Capitolo 3. Capacità e limiti
La seguente tabella elenca le capacità e i limiti di Red Hat Enterprise Linux 7 rispeto alle versioni precedenti 5 e 6.
Tabella 3.1. Limiti di Red Hat Enterprise Linux versioni 5, 6 e 7
Red Hat Enterprise Linux 5
Red Hat Enterprise Linux 6
Red Hat Enterprise Linux 7
CPU logiche massime
x86_64
160/255
160/4096
160/5120
POWER
128/128
128
In fase di valutazione
System z
101 (zEC12)
101 (zEC12)
In fase di valutazione
Memoria massima
x86_64
1 TB
3 TB supportati/64 TB
3 TB supportati/64 TB
POWER
512 GB minimi/1 TB consigliato
2 TB
2 TB
System z
3 TB (z196)
3 TB (z196)
3 TB (z196)
Valori minimi necessari
x86_64
512 MB minimi/1 GB per CPU logica (consigliato)
1 GB minimo/1 GB per CPU logica (consigliato)
1 GB minimo/1 GB per CPU logica (consigliato)
POWER
1 GB/2 GB consigliato
2 GB/2 GB per installazione di Red Hat Enterprise Linux
2 GB/2 GB per installazione di Red Hat Enterprise Linux
Le seguenti tabelle di pacchetti e driver rimossi o deprecati sono considerate strettamente rilevanti alla versione di Red Hat Enterprise Linux 7.0, e possono essere modificate a discrezione di Red Hat per Red Hat Enterprise Linux 7.0.
4.1. Pacchetti deprecati
Con Red Hat Enterprise Linux 7.0 le seguenti capacità e funzioni saranno deprecate e potranno essere rimosse da una versione futura del prodotto. Dove appropriato saranno suggerite qui di seguito capacità alternative.
Tabella 4.1. Pacchetti deprecati
Funzionalità/pacchetto
Alternativo
Note per la migrazione
Supporto per fileystem ext2 e ext3
ext4
il codice ext4 può essere usato per filesystem ext2 e ext3.
sblim-sfcb
tog-pegasus
Registrazione Legacy RHN Hosted
subscription-manager e Subscription Asset Manager
acpid
systemd
evolution-mapi
evolution-ews
Migrare da macchine Microsoft Exchange Server 2003
gtkhtml3
webkitgtk3
sendmail
postfix
edac-utils e mcelog
rasdaemon
libcgroup
systemd
cgutils continuerà a essere presente in Red Hat Enterprise Linux 7.0, ma systemd sarà in grado con nuove capacità, di permettere agli utenti di migrare a versioni più recenti
krb5-appl
openssh
OpenSSH presenta strumenti con funzionalità simili implementati usando standard di gestione e un codice di base gestito e sviluppato più attivi.
lvm1
lvm2
lvm2mirror e cmirror
lvm2 raid1
lvm2 raid1 non supporta i cluster. Non vi è alcuna intenzione di sostituire cmirror.
4.2. Pacchetti rimossi
Questa sezione elenca i pacchetti rimossi da Red Hat Enterprise Linux 7 rispetto a Red Hat Enterprise Linux 6.
Tabella 4.2. Pacchetti rimossi
Funzionalità/pacchetto
Alternativo
Note per la migrazione
gcj
OpenJDK
Non compilare le applicazioni Java sul codice nativo con gcj.
architetture a 32-bit come architetture di installazione
architetture a 64-bit
Le applicazioni verranno eseguite ancora con le librerie di compatibilità. Eseguire il test delle applicazioni su 64-bit Red Hat Enterprise Linux 6. Se è necessario un supporto per l'avvio a 32-bit, continuare a usare Red Hat Enterprise Linux 6.
Supporto IBM POWER6
Nessuno
Continuare ad usare Red Hat Enterprise Linux 5 o 6.
Matahari
Gestione basata su CIM
Matahari è stato rimosso da Red Hat Enterprise Linux 6.4. Non usarlo.
ecryptfs
Usare la cifratura basata sul blocco LUKS o dm-crypt esistente
La migrazione non è disponibile; ricreare i dati cifrati.
Stack di applicazioni web TurboGears2
Nessuno
OpenMotif versione 2.2
Motif 2.3
Ricompilare le applicazioni prendendo come riferimento la versione di Motif presente in Red Hat Enterprise Linux 6.
Tool analitico web webalizer
Nessuno
gestore finestra compiz
gnome-shell
Insieme di strumenti per sviluppatori Eclipse
Nessuno
Eclipse è ora disponibile con il Red Hat Developer Toolset.
Qpid e QMF
Nessuno
Qpid e QMF sono ora disponibili con l'offerta MRG.
amtu
Nessuno
Le certificazioni Common Criteria non hanno più bisogno di questo strumento.
system-config-services
systemadm
front end pidgin
empathy
perl-suidperl interpreter
Nessuno
Questa funzionalità non è più disponibile in upstream Perl.
gnome-disk-utility è presente in Red Hat Enterprise Linux 6. Da notare che system-storage-manager deve essere usato per compiti più semplici, mentre il comando lvm2 può essere usato per la regolazione e compiti più complessi relativi a LVM.
system-config-network
nm-connection-editor, nmcli
nm-connection-editor è presente in Red Hat Enterprise Linux 6.
taskjuggler
Nessuno
thunderbird
evolution
vconfig
iproute
Tutte le funzioni di vconfig sono rese disponibili da ip tramite il pacchetto iproute. Per maggiori informazioni consultare la pagina man di ip-link(8).
Vari driver grafici più vecchi
Hardware moderno o driver vesa
xorg-x11-twm
Nessuno
xorg-x11-xdm
gdm
system-config-firewall
firewall-config e firewall-cmd
system-config-firewall è ancora disponibile come parte di una soluzione firewall alternativa solo per ambienti statici insieme ai servizi iptables.
mod_perl
mod_fcgid
mod_perl è incompatibile con HTTP 2.4
busybox
Nessuno
prelink
Nessuno
Note that prelink è presente in Red Hat Enterprise Linux 7.0, ma è disabilitato per impostazione predefinita.
Pacchetti di virtualizzazione e KVM (nella variante di ComputeNode)
Variante equipaggiata con virtualizzazione e KVM come ad esempio una variante Server
module-init-tools
kmod
kernel-firmware-*
linux-firmware
flight-recorder
Nessun
wireless-tools
Per una manipolazione di base del dispositivo wireless usare il binario iw del pacchetto iw.
libtopology
hwloc
digikam
Nessuno
A cusa di dipendenze complesse il programma di gestione digiKam non è disponibile nei canali software di Red Hat Enterprise Linux 7.0.
NetworkManager-openswan
NetworkManager-libreswan
KDE Display Manager, KDM
GNOME Display Manager, GDM
GNOME Display Manager è il gestore del display predefinito in Red Hat Enterprise Linux 7.0. Da notare che KDE (K Desktop Environment) è ancora disponibile e supportato.
virt-tar
virt-tar-in e virt-tar-out
La sintassi della linea di comando è stata modificata. Consultare le pagine man per maggiori informazioni.
virt-list-filesytems
virt-filesystems
La sintassi della linea di comando è stata modificata. Consultare le pagine man per maggiori informazioni.
virt-list-partitions
virt-filesystems
La sintassi della linea di comando è stata modificata. Consultare le pagine man per maggiori informazioni.
4.3. Moduli e driver deprecati
I seguenti driver e moduli sono stati deprecati in Red Hat Enterprise Linux 7.0 e potranno essere rimossi nelle versioni future di Red Hat Enterprise Linux.
Driver grafici
xorg-x11-drv-ast
xorg-x11-drv-cirrus
xorg-x11-drv-mach64
xorg-x11-drv-mga
xorg-x11-drv-openchrome
Da notare che tutti i driver grafici sopra riportati sono stati sostituiti dai driver Kernel Mode Setting (KMS).
Driver di Input
xorg-x11-drv-void
Driver di archiviazione
3w-9xxx
arcmsr
aic79xx
Emulex lpfc820
4.4. Funzioni, moduli e driver kernel fuori produzione
Questa sezione elenca i driver e i moduli rimossi da Red Hat Enterprise Linux 7.0 rispetto a Red Hat Enterprise Linux 6.
L'installer di Red Hat Enterprise Linux, Anaconda, è stato modificato, e ora è possibile avere un miglior processo di installazione per Red Hat Enterprise Linux 7.
Interfaccia
Anaconda presenta una nuova modalità di testo in grado di operare nei terminali typewriter e IBM S/390, utilizzabile anche come di sola-scrittura.
Anaconda introduce una nuova interfaccia utente grafica che utilizza un modello interattivo hub-and-spoke moderno e intuitivo.
L'installer Anaconda introduce un supporto migliorato per l10n (localizzazione).
L'impostazione iniziale viene eseguita da firstboot.
Storage
Sono supportati i dispositivi non partizionati direttamente-formattati
L'utilità temporary file storage, tmpfs, può essere configurata durante l'installazione.
È ora supportato LVM thin provisioning
È ora supportato come Anteprima di Tecnologia il filesystem Btrfs.
Networking
Le funzioni per il networking includono il supporto per la configurazione di NTP (Network Time Protocol), Bonding e la creazione dei gruppi, consultare Capitolo 13, Networking.
Tool per lo sviluppatore
Anaconda utilizza ora lo script makeupdates migliorato.
Altre funzioni
È supportata ora la geolocalizzazione: il fuso orario e la lingua sono preselezionati da GeoIP.
Le istantanee sono supportate globalmente
Anaconda supporta ora i componenti aggiuntivi.
Il binario loader è stato sostituito dai moduli dracut.
Il servizio DBus realmd è stato integrato in kickstart.
La Red Hat Enterprise Linux 7.0 Installation Guide fornisce una documentazione dettagliata sul processo di installazione e sull'installer.
5.2. Boot loader
GRUB 2
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce un nuovo boot loader, GRUB 2, più robusto, portabile e potente rispetto ai suoi predecessori, GRUB, il boot loader usato da Red Hat Enterprise Linux 6. GRUB 2 fornisce un numero di funzioni e miglioramenti, i più importanti sono:
In aggiunta alle architetture Intel e AMD a 64-bit, GRUB 2 supporta ora una gamma più ampia di piattaforme, incluso PowerPC.
GRUB 2 supporta tipi di firmware aggiuntivi, incluso BIOS, EFI e OpenFirmware.
Oltre a supportare le tabelle della partizione del Master Boot Record (MBR), GRUB 2 supporta il GUID Partition Tables (GPT).
In aggiunta al filesystem di Linux, GRUB 2 supporta anche filesystem non-Linux come ad esempio Apple Hierarchical File System Plus (HFS+) e NTFS di Microsoft.
Capitolo 6. Storage
Sottosistema target del kernel LIO
Red Hat Enterprise Linux 7.0 utilizza il sottosistema target del kernel LIO e rappresenta lo standard del target SCSI della open source per l'archiviazione a blocchi per: FCoE, iSCSI, iSER (Mellanox InfiniBand), e SRP (Mellanox InfiniBand).
Red Hat Enterpise Linux 6 utilizza tgtd, SCSI Target Daemon, per il supporto del target iSCSI, e utilizza solo LIO, il target del kernel di Linux, per target Fibre-Channel over Ethernet (FCoE) tramite il pacchetto fcoe-target-utils.
La shell targetcli fornisce una piattaforma di gestione per il target LIO Linux SCSI.
Dispositivi a blocchi rapidi come cache per dispositivi a blocchi più lenti
In Red Hat Enterprise Linux 7.0 viene introdotta come Anteprima di Tecnologia l'abilità dei dispositivi a blocchi veloci, di comportarsi come cache per dispositivi a blocchi più lenti. Questa funzione permette ad un dispositivo PCIe SSD di comportarsi come una cache per storage direct-attached storage (DAS) o storage area network (SAN), migliorando così le prestazioni del filesystem.
Cache LVM
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce il cache LVM come Anteprima di Tecnologia. Questa funzione permette agli utenti di creare volumi logici con un dispositivo piccolo ma veloce, il quale si comporta come una cache per dispositivi più grandi e lenti. Consultare la pagina man di lvm(8) per informazioni su come creare i volumi logici della cache.
Nota bene, i seguenti comandi non sono supportati su volumi ligici della cache:
pvmove: salterà qualsiasi volume logico della cache,
lvresize, lvreduce, lvextend: impossibile ridimensionare i volumi logici della cache,
vgsplit: non è possibile dividere un gruppo di volumi quando esistono al suo interno i volumi logici della cache.
Gestione array di archiviazione con libStorageMgmt API
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce una gestione di array di archiviazione come Anteprima di Tecnologia. libStorageMgmt è una Application Programming Interface (API) indipendente per l'array di archiviazione. Fornisce una API stabile e uniforme che permette agli sviluppatori di gestire in modo programmatico diversi array, usufruendo altresì delle caratteristiche di accelerazione hardware fornite. Gli amministratori di sistemi lo possono utilizzare come strumento di gestione manuale e automatizzare i compiti di gestione con il Command Line Interface (CLI) incluso.
Supporto per LSI Synchro
Red Hat Enterprise Linux 7.0 include il codice nel driver megaraid_sas per abilitare gli adattatori LSI Syncro CS high-availability direct-atteched storage (HA-DAS). Mentre il driver megaraid_sas è completamente supportato per adattatori precedenti abilitati, l'uso di questi driver per Syncro CS è disponibile come Anteprima di Tecnologia. Il supporto per questo adattatore verrà fornito direttamente da LSI, l'integratore del sistema, o dal rivenditore. Incoraggiamo gli utenti che implementano Syncro CS su Red Hat Enterprise Linux 7.0, di inviare il proprio feedback a Red Hat e LSI. Per maggiori informazioni sulle soluzioni LSI Syncro CS, consultare http://www.lsi.com/products/shared-das/pages/default.aspx.
LVM Application Programming Interface
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce la nuova LVM application programming interface (API) come Anteprima di Tecnologia. Questa API viene usata per interrogare e controllare alcuni aspetti di LVM.
Supporto DIF/DIX
DIF/DIX è una nuova caratteristica per lo SCSI Standard ed è una Anteprima di Tecnologia in Red Hat Enterprise Linux 7.0. DIF/DIX aumenta la dimensione del blocco del disco 512-byte da 512 a 520 byte, e aggiunge un Data Integrity Field (DIF). Il DIF archivia un valore checksum per il blocco dati calcolato dall'Host Bus Adapter (HBA) in presenza di un processo di scrittura. Il dispositivo di archiviazione conferma il valore del checksum in ricezione, archiviando sia i dati che il checksum. In presenza di una operazione di lettura, il checksum può essere controllato dal dispositivo di archiviazione e dall'HBA in ricezione.
Per maggiori informazioni consultare la sezione dei Dispositivi a blocchi con DIF/DIX abilitato nella Storage Administration Guide.
Supporto di Parallel NFS
Il Parallel NFS (pNFS) è parte dello standard v4.1 di NFS il quale permette ai client di accedere ai dispositivi di archiviazione direttamente ed in parallelo. L'architettura di pNFS migliora la scalabilità e le prestazioni associate con i server NFS con diversi carichi di lavoro.
pNFS definisce 3 protocolli di archiviazione o disposizioni: file, elementi e blocchi. Il client Red Hat Enterprise Linux 7.0 supporta la disposizione dei file, mentre la disposizione dei blocchi e degli elementi è supportata come Anteprima di Tecnologia.
Per maggiori informazioni su pNFS, consultare http://www.pnfs.com/.
Capitolo 7. File Systems
Supporto del filesystem XFS
Il filesystem predefinito per una installazione basata su Anaconda di Red Hat Enterprise Linux 7.0 è XFS, e sostituisce il Fourth Extended Filesystem (ext4) usato per impostazione predefinita in Red Hat Enterprise Linux 6. I filesystem ext4 e Btrfs (B-Tree) possono essere usati come alternative a XFS.
XFS è un file system altamente scalabile ad elevate prestazioni creato originariamente dalla Silicon Graphics, Inc., il quale supporta i file system fino a 16 Exabyte (circa 16 milioni di terabyte), i file fino a 8 Exabyte (circa 8 milioni di terabyte) e le strutture delle directory contenenti decine di milioni di voci. XFS supporta il journaling dei metadati, facilitando così un ripristino più veloce da un crash. Il file system XFS può essere frammentato e ridimensionato anche quando è stato montato e risulta attivo.
Per maggiori informazioni sulle modifiche tra i comandi usati per compiti comuni in ext4 e XFS, consultare la Tabella di riferimento nella Installation Guide.
Supporto libhugetlbfs per IBM System z
La libreria libhugetlbfs è ora supportata sull'architettura IBM System z. Essa permette di usare in modo trasparente pagine molto grandi nei programmi C e C++. I programmi middleware e le applicazioni possono trarre vantaggio dai benefici sulle prestazioni o dalle pagine, senza subire alcuna modifica o ricompilazione.
Capitolo 8. Kernel
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce il kernel versione 3.10 il quale fornisce un certo numero di nuove funzioni, le più importanti vengono di seguito riportate.
Supporto per dimensioni crashkernel molto grandi
Red Hat Enterprise Linux 7.0 supporta il meccanismo di crash dumping kdump sui sistemi con una memoria molto grande (fino a 3TB).
Crashkernel con più di una 1 CPU
Red Hat Enterprise Linux 7.0 permette l'avvio di crashkernel con più di una CPU. Questa funzione è supportata come Anteprima di Tecnologia.
Compressione memoria di swap
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce una nuova funzione, la compressione della memoria di swap. Questa operazione viene eseguita attraverso zswap, un thin backend per frontswap. Utilizzando la tecnologia di compressione della memoria di swap è possibile ridurre in modo significativo l'I/O e migliorare le prestazioni.
Programazione compatibile con NUMA e Assegnazione della memoria
Con Red Hat Enterprise Linux 7.0, il kernel assegna automaticamente i processi e la memoria tra i nodi NUMA presenti nello stesso sistema, migliorando così le prestazioni sui sistemi con un non-uniform memory access (NUMA).
Virtualizzazione APIC
La virtualizzazione dei registri per l'Advanced Programmable Interrupt Controller (APIC) è supportata utilizzando le capacità hardware dei nuovi processori, così facendo verrà migliorata la gestione delle interruzioni del virtual machine monitor (VMM).
vmcp compilato all'interno del Kernel
In Red Hat Enterprise Linux 7.0, il modulo vmcp è stato compilato all'interno del kernel. Così facendo il nodo del dispositivo vmcp è sempre presente, e gli utenti possono utilizzare i comandi del programma di controllo dell'hypervisor IBM z/VM, senza caricare prima il modulo del kernel vmcp.
Meccanismo di riporto di un errore hardware
Attualmente i meccanismi di notifica degli errori hardware di Linux possono essere problematici poichè i vari strumenti utilizzati (mcelog e EDAC), eseguono una raccolta degli errori da sorgenti diversi e con diversi metodi e tool (come ad esempio mcelog, edac-utils e syslog).
I problemi relativi ai riporti degli errori hardware si possono suddividere in due:
meccanismi per la raccolta di informazioni differenti, con dati che talvolta risultano essere duplicati.
strumenti diversi che riportano i dati in diverse posizioni con diversi time stamp, rendendo il compito di correlare le informazioni più difficoltoso.
L'obiettivo del nuovo Meccanismo di riporto degli eventi hardware (Hardware Event Reporting Mechanism, o HERM) in Red Hat Enterprise Linux 7.0 è quello di unificare la raccolta dei dati sugli errori provenienti da diversi sorgenti, e riportare gli eventi agli utenti in un ordine sequenziale in una unica posizione. HERM in Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce un nuovo demone per l'area utente, rasdaemon, in grado di acquisire e gestire tutti gli eventi d'errore Reliability, Availability, e Serviceability (RAS) provenienti dall'infrastruttura di tracciamento del kernel, registrandoli. HERM in Red Hat Enterprise Linux 7.0 fornisce anche gli strumenti per riportare gli errori ed è in grado di rilevare i tipi di errori, come ad esempio errori burst e sparse.
Supporto completo per DynTick
Il parametro d'avvio nohz_full estende la funzione originale del tickless kernel ad un caso aggiuntivo, quando il tick può essere interrotto se si utilizza l'impostazione nr_running=1 per-cpu, e cioè quando è presente un singolo compito nella coda di esecuzione della CPU.
Inserimento nella blacklist dei moduli kernel
L'utilità modprobe presente in Red Hat Enterprise Linux 7.0 permette agli utenti di inserire i moduli nella blacklist al momento dell'installazione. Per disabilitare globalmente il caricamento automatico di un modulo, eseguire il seguente comando:
modprobe.blacklist=module
Patch del kernel dinamico
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce kpatch, un gestore di patch del kernel dinamico, come Anteprima di tecnologia. kpatch permette agli utenti di gestire una raccolta di patch del kernel binario utilizzabili per un patch dinamico del kernel senza il riavvio.
Driver Emulex ocrdma
Il driver Emulex ocrdma viene incluso in Red Hat Enterprise Linux 7.0 come Anteprima di Tecnologia. Questo driver fornisce le funzioni di remote direct memory access (RDMA) per mezzo di adattatori Emulex specifici.
Target dm-era
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce il target del device-mapper dm-era come Anteprima di Tecnologia. dm-era tiene traccia dei blocchi usati per la scrittura all'interno di un periodo di tempo definito dall'utente chiamato "era". Ogni istanza target "era", conserva l'era corrente come contatore ad incremento costante a 32-bit. Questo target permette ad un software di backup di sapere quale blocco è stato modificato dall'ultimo backup. Esso Permette altresì un annullamento parziale dei contenuti di una cache, per ripristinare la coerenza della cache dopo il ripristino ad una istantanea del rivenditore. Il target dm-era deve essere usato insieme con il target dm-cache.
Prestazioni I/O del blocco migliorate utilizzando virtio-blk-data-plane
In Red Hat Enterprise Linux 7.0, la funzionalità virtio-blk-data-plane è disponibile come Anteprima di tecnologia. Con questa funzionalità QEMU esegue il disk I/O in un thread specifico ottimizzato per le prestazioni I/O.
PCI Bridge
In precedenza QEMU supportava solo fino a 32 slot PCI. Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce il PCI Bridge, il quale permette agli utenti di configurare più di 32 dispositivi PCI. Da notare che l'operazione di "hot plugging" dei dispositivi oltre il bridge non è supportata.
QEMU Sandboxing
Red Hat Enterprise Linux 7.0 KVM ora incorpora funzioni di sicurezza migliorate tramite il filtro delle chiamate del sistema kernel, il quale migliora l'isolamento tra il sistema host e quello guest.
Supporto per l'aggiunta in esecuzione della CPU virtuale di QEMU
QEMU in Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce il supporto per il virtual CPU (vCPU) hot add. Le Virtual CPU (vCPU) possono essere aggiunte ad una macchina virtuale in esecuzione per soddisfare i requisiti di carico di lavoro, o per mantenere il Service Level Agreement (SLA) associato. Da notare che il vCPU hot plug è supportato solo su macchine virtuali che utilizzano un tipo di macchina pc-i440fx-rhel7.0.0, il tipo di macchina predefinita su Red Hat Enterprise Linux 7.0.
NIC multipli per la coda
Il virtio_net di code multiple fornisce una migliore scalabilità; ogni virtual CPU può avere una coda di ricezione o trasmissione e interruzioni separate utilizzabili senza interessare altre virtual CPU.
virtio_scsi di code multiple
Il virtio_net di code multiple fornisce una migliore scalabilità; ogni virtual CPU può avere una coda e interruzioni separate utilizzabili senza interessare altre virtual CPU.
Compressione Delta della pagina per una migrazione Live
La funzione di migrazione live di KVM è stata migliorata grazie alla compressione delle pagine di memoria del guest, e la riduzione della dimensione dei dati trasferiti. Questa funzione permette di avere una migrazione più veloce.
HyperV Enlightenment in KVM
KVM è stato aggiornato con diverse funzioni Microsoft Hyper-V; per esempio, il supporto per il Memory Management Unit (MMU) e il Virtual Interrupt Controller. Microsoft fornisce una API para-virtualizzata tra il guest e l'host, e tramite l'implementazione di parte di questa funzione sull'host e la sua esposizione in base alle specifiche di Microsoft, i guest Windows di Microsoft possono migliorare le proprie prestazioni.
Accelerazione EOI per l'I/O della Banda larga
Red Hat Enterprise Linux 7.0 utilizza i miglioramenti Intel e AMD per l'Advanced Programmable Interrupt Controller (APIC) per accelerare la processazione degli end of interrupt (EOI). Per chipset più vecchi, Red Hat Enterprise Linux 7.0 fornisce le opzioni para-virtualization per l'accelerazione EOI.
Supporto USB 3.0 per guest KVM
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce un supporto USB migliorato attraverso l'emulazione USB 3.0 hostadapter (xHCI) come Anteprima di tecnologia.
Supporto guest Windows 8 e Windows Server 2012
Red Hat Enterprise Linux 7.0 supporta i guest Microsoft Windows 8 e Windows Server 2012 in esecuzione nelle macchine virtuali KVM.
I/O Throttling per i guest QEMU
Questa funzione fornisce una regolazione I/O, o limiti, per dispositivi a blocchi dei guest QEMU. La regolazione I/O rallenta la processazione delle richieste di memoria I/O. Ciò rallenterà le prestazioni del sistema impedendo il verificarsi di un crash. Da notare che è impossibile regolare il piano dati.
Integrazione di Ballooning e delle Transparent Huge Pages
Migliore integrazione del Ballooning e delle transparent huge pages in Red Hat Enterprise Linux 7.0. Le pagine Balloon possono essere spostate e compresse in modo da diventare hugepages.
Estrazione Entropia del sistema da un host
Un nuovo dispositivo, virtio-rng, può essere configurato per i guest ed è in grado di rendere disponibile l'entropia ai guest dall'host. Per impostazione predefinita queste informazioni sono disponibili nel file /dev/random dell'host, ma è possibile usare anche i generatori di numeri randomici hardware (RNG) disponibili sugli host.
Bridge Zero Copy Transmit
Bridge zero-copy transmit è una funzione relativa alle prestazioni per il miglioramento della processazione della CPU per messaggi molto grandi. Questa funzione migliora le prestazioni dal guest al traffico esterno quando si utilizza un bridge.
Supporto migrazione live
È supportata la migrazione live di un guest da un host Red Hat Enterprise Linux 6.5 a un host Red Hat Enterprise Linux 7.0.
Supporto Discard in qemu-kvm
Il supporto Discard, utilizzando il comando fstrim o mount -o discard, funziona correttamente su un guest dopo aver aggiunto discard='unmap' all'elemento <driver> nella definizione XML del dominio. Per esempio:
Red Hat Enterprise Linux 7.0 supporta l'assegnazione del dispositivo grafico NVIDIA professional series (GRID e Quadro) come dispositivo grafico secondario per il VGA emulato.
Ticketlocks para-virtualizzato
Red Hat Enterprise Linux 7.0 supporta i para-virtualized ticketlocks (pvticketlocks), essi sono in grado di migliorare le prestazioni delle macchine virtuali guest di Red Hat Enterprise Linux 7.0 in esecuzione su host Red Hat Enterprise Linux 7.0 con CPU in condizioni di oversubscription.
Gestione degli errori su dispositivi PCIe assegnati
Se un dispositivo PCIe con un Advanced Error Reporting (AER) incontra un errore durante l'assegnazione ad un guest, il guest interessato viene arrestato in modo da non interessare qualsiasi altro guest o host in esecuzione. È possibile riattivare i guest dopo il ripristino dall'errore del driver host del dispositivo.
Q35 Chipset, PCI Express Bus e AHCI Bus Emulation
Il Q35, necessario per il supporto del bus per il PCI express nelle macchine guest virtuali di KVM, è disponibile come Anteprima di Tecnologia in Red Hat Enterprise Linux 7.0. Un bus AHCI viene supportato solo per inclusione con il tipo di macchina Q35 ed è disponibile come Anteprima di Tecnologia in Red Hat Enterprise Linux 7.0.
Assegnazione dispositivo PCI basata su VFIO
L'interfaccia del driver dell'area utente Virtual Function I/O (VFIO) fornisce alle macchine virtuali del guest di KVM una soluzione di assegnazione del dispositivo PCI migliorata. VFIO fornisce una implementazione a livello kernel per l'isolamento del dispositivo, migliora la sicurezza sull'accesso ed è compatibile con le funzioni come ad esempio il processo d'avvio sicuro. VFIO sostituisce il maccanismo di assegnazione del dispositivo KVM usato in Red Hat Enterprise Linux 6.
Intel VT-d Large Pages
Quando si utilizza l'assegnazione del dispositivo Virtual Function I/O (VFIO) con una macchina virtuale guest di KVM su Red Hat Enterprise Linux 7.0, vengono utilizzate pagine di 2MB dall'input/output memory management unit (IOMMU), così facendo verrà ridotto l'overhead per il translation lookaside buffer (TLB) per operazione di I/O. Con Red Hat Enterprise Linux 7.0 è previsto un supporto per pagine di 1GB. La funzione VT-d large pages è supportata solo su piattaforme basate su Intel più recenti.
Prestazioni KVM Clock Get Time
Con Red Hat Enterprise Linux 7.0 il meccanismo vsyscall è stato imgliorato per supportare le operazioni di lettura veloce dell'orologio dell'area utente per i guest KVM. Una macchina virtuale guest che esegue Red Hat Enterprise Linux 7.0 su un host Red Hat Enterprise Linux 7.0, potrà avere migliori prestazioni per le applicazioni che leggono frequentemente l'ora del giorno.
Formato immagine QCOW2 Versione 3
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce il supporto per il Formato immagine QCOW2 versione 3.
Migliorate le statistiche per la migrazione live
Sono ora disponibili le informazioni sulla migrazione live per l'analisi e la regolazione delle prestazioni. Queste statistiche includono ora le informazioni relative al tempo di inattività, percentuale tempo di inattività o pagine irregolari.
Thread migrazione live
La funzione di migrazione live KVM è stata migliorata per supportare il threading.
Hot Plugging delle porte seriali e dispositivi a caratteri
È ora supportato in Red Hat Enterprise Linux 7.0 il processo di hot plugging per le nuove porte seriali e dispositivi a caratteri.
Emulazione di AMD Opteron G5
KVM è ora in grado di emulare i processori AMD Opteron G5.
Supporto delle nuove istruzioni Intel su guest KVM
I guest KVM possono ora usare le nuove istruzioni supportate dai processori Intel 22nm. Ciò include:
Floating-Point Fused Multiply-Add,
Vettori numero intero 256-bit
Supporto big-endian move instruction (MOVBE)
o HLE/HLE+.
Formati file VPC e VHDX
KVM in Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce il supporto per i formati del file Microsoft Virtual PC (VPC) e Microsoft Hyper-V virtual hard disk (VHDX).
Nuove funzioni in libguestfs
libguestfs è un insieme di strumenti per l'accesso e la modifica delle immagini del disco delle macchine virtuali. Con Red Hat Enterprise Linux 7.0, libguestfs introduce un certo numero di miglioramenti, i più importanti sono:
Secure Virtualization Using SELinux, o protezione sVirt; assicura una maggiore sicurezza contro le immagini del disco malizione o errate.
I dischi remoti possono essere esaminati e modificati inizialmente tramite il Network Block Device (NBD).
È possibile collegare direttamente i dischi (hot plug) in certe applicazioni per migliori prestazioni.
Driver WHQL-Certified virtio-win
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce i driver virtio-win certificati con Windows Hardware Quality Labs (WHQL) per gli ultimissimi guest Windows di Microsoft, Microsoft Window 8, 8.1, 2012 e 2012 R2.
9.2. Xen
Guest HVM Xen di Red Hat Enterprise Linux 7.0
Gli utenti possono ora utilizzare Red Hat Enterprise Linux 7.0 come guest nell'ambiente Xen.
9.3. Hyper-V
Red Hat Enterprise Linux 7.0 come Generation 2 Virtual Machine
Red Hat Enterprise Linux 7.0 può essere utilizzato come generation 2 virtual machine sull'host Microsoft Hyper-V Server 2012 R2. Oltre alle funzioni supportate nella generazione precedente, la nuova generazione (generation 2) fornisce nuove funzioni sulla macchina virtuale; per esempio l'avvio sicuro, un avvio da un disco fisso virtuale SCSI o il supporto firmware UEFI.
Capitolo 10. Sistema e Servizi
systemd
systemd è un gestore dei servizi e del sistema per Linux, e sostituisce SysV usato nelle versioni precedenti di Red Hat Enterprise Linux 6. systemd è compatibile con gli script init Linux Standard Base e SysV.
systemd offre altresì le seguenti funzionalità:
Funzionalità di parallelizzazione aggrassiva
Utilizzo dell'attivazione D-Bus e socket per l'avvio dei servizi.
Avvio dei demoni su richiesta (on-demand)
Gestione dei gruppi di controllo
Creazione delle istantanee sullo stato del sistema e ripristino dello stato.
I cluster sono computer multipli (nodi) che operano insieme per aumentare l'affidabilità, scalabilità e disponibilità dei servizi critici di produzione. L'elevata disponibilità utilizzando Red Hat Enterprise Linux 7.0 può essere implementata in svariate configurazioni in modo da soddisfare le diverse esigenze di prestazione, elevata disponibilità, bilanciamento del carico e file sharing.
Da notare che il Red Hat Enterprise Linux 7.0 Load Balancer è ora parte di Red Hat Enterprise Linux.
Consultare Sezione 20.5, «Clustering e High Availability» per un elenco di documenti disponibili su Red Hat Enterprise Linux 7.0, i quali forniscono le informazioni necessarie per la configurazione e gestione di Red Hat High Availability Add-On.
11.1. Pacemaker Cluster Manager
Red Hat Enterprise Linux 7.0 sostituisce rgmanager con Pacemaker per la gestione delle risorse del cluster e per il ripristino da un errore dei nodi.
Alcuni dei benefici di Pacemaker includono:
Versione e sincronizzazione automatica della configurazione delle risorse.
Un modello per il fencing e delle risorse flessibile in grado di corrispondere maggiormente all'ambiente dell'utente.
Utilizzo del fencing per il ripristino da un errore nelle risorse.
Opzioni di configurazioni basate sul tempo.
Possibilità di eseguire la stessa risorsa su nodi multipli. Per esempio un web server o filesystem del cluster.
Possibilità di eseguire la stessa risorsa su nodi multipli in uno o due modalità differenti. Per esempio un target ed un sorgente di sincronizzazione.
Pacemaker non necessita di un gestore del blocco distribuito.
Comportamento configurabile alla perdita del quorum o in presenza di partizioni multiple.
11.2. Piranha sostituito da keepalived e HAProxy
Red Hat Enterprise Linux 7.0 sostituisce il Piranha Load Balancer con keepalived e HAProxy.
Il pacchetto keepalived fornisce funzioni semplice e robuste per il bilanciamento del carico e per le elevate prestazioni. Il framework per il bilanciamento del carico si affida al modulo Linux Virtual Server kernel e rende disponibile un bilanciamento del carico della rete a 4 livelli. Il demone keepalived implementa un set di controllori dello stato per i gruppi di server con un carico bilanciato in base allo stato. Il demone keepalived implementa anche un Virtual Router Redundancy Protocol (VRRP) e permette di avere così una elevata disponibilità tramite un processo di failover.
HAProxy è un servizio di bilanciamento del carico della rete ad elevate prestazioni molto affidabile per applicazioni basate su HTTP e TCP, è particolarmente idoneo per siti web con elevati carichi di lavoro e che necessitano di un ivello di persistenza o di processazione Layer7.
11.3. Gestione elevata disponibilità
Il Pacemaker Configuration System, o pcs, sostituisce ccs, ricci e luci come strumento unificato di amministrazione e configurazione del cluster. Alcuni dei benefici di pcs includono:
Strumento a linea di comando.
Possibilità di eseguire più facilmente bootstrap in un cluster, cioè, impostare il cluster ed eseguirlo.
Possibilità di configurare le opzioni del cluster.
Possibilità di aggiungere, rimuovere o modificare le risorse e la relazione che intercorre tra di esse.
11.4. Nuovi Resource Agents
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce un certo numero di resource agent. Un resource agent è una interfaccia standardizzata per la risorsa del cluster. Un resource agent traduce un insieme standard di operazioni in fasi specifiche per la risorsa o applicazione, e interpreta i risultati come successo o fallimento.
In Red Hat Enterprise Linux 7.0, il toolchain gcc si basa sulla release gcc-4.8.x la quale include numerosi miglioramenti e correzioni relativi al Red Hat Enterprise Linux 6 equivalente. In modo simile Red Hat Enterprise Linux 7 include binutils-2.23.52.x.
Queste versioni corrispondono agli strumenti equivalenti in Red Hat Developer Toolset v2.0;, qui è possibile visualizzare un confronto molto dettagliato tra le versioni gcc e binutils di Red Hat Enterprise Linux 6 e Red Hat Enterprise Linux 7:
Le caratteristiche più importanti del toolchain di Red Hat Enterprise Linux 7.0 sono:
Supporto sperimentale per la compilazione delle applicazioni conformi con C++11 (incluso un supporto completo del linguaggio C++11)
Supporto migliorato per la programmazione di applicazioni parallele, incluso OpenMP v3.1, C++11 e funzioni interne GCC per un Atomic Memory Access e il supporto sperimentale per una memoria di transazione (incluso RTM/HLE intrinseco, generazione del codice e caratteristiche interne)
Un nuovo local register allocator (LRA), il quale migliora la prestazione del codice.
Come impostazione predefinita viene utilizzato ora il formato di debug DWARF4.
Una varietà di nuove opzioni specifiche per le architetture.
Supporto per la famiglia di processori AMD 15h e 16h.
Supporto per Link-time optimization.
Diagnostica e messaggi di avvertimento migliorati
Una varietà di nuove funzioni Fortran.
12.2. GLIBC
In Red Hat Enterprise Linux 7.0, le librerie glibc (libc, libm, libpthread, NSS plug-ins e altro) si basano sulla release 2.17 di glibc, la quale include numerosi miglioramenti e correzioni per il Red Hat Enterprise Linux 6 equivalente.
Le caratteristiche più importanti delle librerie glibc di Red Hat Enterprise Linux 7.0 sono:
Supporto ISO C11 sperimentale.
Nuove interfacce di Linux: prlimit, prlimit64, fanotify_init, fanotify_mark, clock_adjtime, name_to_handle_at, open_by_handle_at, syncfs, setns, sendmmsg, process_vm_readv, process_vm_writev.
Nuove funzioni migliorate della stringa per le architetture AMD64 e Intel 64 utilizzando Streaming SIMD Extensions (SSE), Supplemental Streaming SIMD Extensions 3 (SSSE3), Streaming SIMD Extensions 4.2 (SSE4.2), e Advanced Vector Extensions (AVX).
Nuove funzioni ottimizzate della stringa per IBM PowerPC e IBM POWER7.
Nuove funzioni ottimizzate della stringa per IBM S/390 e IBM System z, con routine specifiche migliorate per IBM System z10 e IBM zEnterprise 196.
Nuove codifiche: CP770, CP771, CP772, CP773, CP774.
Nuove interfacce: scandirat, scandirat64.
Aggiunta la funzione per il controllo delle versioni dei descrittori dei file FD_SET, FD_CLR, FD_ISSET, poll, e ppoll.
È ora supportato nel demone nscd la messa in memoria cache del database netgroup.
La nuova funzione secure_getenv() permette un accesso sicuro all'ambiente, e ritorna un valore NULL se in esecuzione in un processo SUID o SGID. Questa funzione sostituisce la funzione interna __secure_getenv().
La funzione crypt() ora fallisce se vengono passati dati randomici (salt bytes) che violano le specifiche per i valori in questione. Su Linux, la funzione crypt() consulterà il file /proc/sys/crypto/fips_enabled per determinare se la modalità FIPS è abilitata, e fallisce su stringhe criptate usando l'algoritmo Message-Digest 5 (MD5) o Data Encryption Standard (DES) quando la modalità è abilitata.
La suite di funzioni clock_* (indicate in <time.h>) è ora disponibile direttamente nella Libreria C principale. In precedenza per poter usare queste funzioni era necessario utilizzare -lrt. Con questa modifica un programma con thread singolo che utilizza una funzione clock_gettime() (la quale non è collegata all'opzione -lrt), non caricherà più implicitamente la libreria pthreads al runtime. Così facendo non si avrà più un overhead associato al supporto multi-thread in altri codici come ad esempio la libreria di runtime C++.
Una nuova intestazione <sys/auxv.h> e funzione getauxval(), permettono di avere un accesso più semplice alle coppie chiave-valore AT_* passate dal kernel di Linux. L'intestazione definisce anche i bit HWCAP_* associati con AT_HWCAP.
Una nuova classe di intestazione è stata documentata per una funzionalità specifica alla piattaforma di livello basso. PowerPC ha aggiunto la prima istanza con funzione per fornire un accesso al registro basato sul tempo.
12.3. GDB
In Red Hat Enterprise Linux 7.0, il GDB debugger si basa sulla release gdb-7.6.1 la quale include numerosi miglioramenti e correzioni per il Red Hat Enterprise Linux 6 equivalente.
Questa versione corrisponde a GDB in Red Hat Developer Toolset v2.0;, qui è possibile visualizzare un confronto molto dettagliato tra Red Hat Enterprise Linux 6 e Red Hat Enterprise Linux 7.0 GDB:
Le caratteristiche più importanti di GDB incluse in Red Hat Enterprise Linux 7.0 sono:
Caricamento più veloce dei simboli tramite l'utilizzo della nuova sezione .gdb_index, e un nuovo comando della shell gdb-add-index. Da notare che questa funzione è già presente in Red Hat Enterprise Linux 6.1 e versioni più recenti.
gdbserver supporta ora connessioni input/output (STDIO) standard, per esempio: (gdb) target remote | ssh myhost gdbserver - hello
Un comportamento normale di watch se si utilizza il parametro -location.
È ora possibile visualizzare le tabelle del metodo virtuale usando il nuovo comando info vtbl.
Controllo del caricamento automatico dei files con i nuovi comandi info auto-load, set auto-load e show auto-load.
Visualizzazione del percorso assoluto per i nomi del file sorgente usando il comando set filename-display absolute.
Registrazione flusso di controllo con supporto hardware utilizzando un nuovo comando record btrace.
Le correzioni più importanti in GDB presenti con Red Hat Enterprise Linux 7.0 sono:
Aggiornamento comando info proc in modo da poter operare su file principali.
I punti di interruzione sono ora impostati su tutte le posizioni corrispondenti in tutti gli inferiori.
La posizione del punto di interruzione relativa al nome del file corrisponde ora ai componenti finali di un nome del file sorgente.
I punti di interruzione possono ora essere inseriti nelle funzioni inline.
I parametri del template fanno ora parte del processo di creazione del template.
Altresì, Red Hat Enterprise Linux 7.0 fornisce ora un nuovo pacchetto, gdb-doc, il quale contiene il manuale di GDB nei formati PDF, HTML, e info. Il manuale GDB era parte del pacchetto RPM principale nelle versioni precedenti di Red Hat Enterprise Linux.
Red Hat Enterprise Linux 7.0 include aggiornamenti alle versioni più recenti di alcuni strumenti per la prestazione, come ad esempio oprofile, papi e elfutils, apportando miglioramenti alla funzionalità, prestazione e portabilità.
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce:
Supporto per il Performance Co-Pilot.
Supporto SystemTap per una strumentazione (basata su DynInst) in esecuzione in un'area utente non privilegiato, insieme ad una verifica precisa ed efficiente (basata su Byteman) delle applicazioni Java.
Supporto di Valgrind per l'hardware transactional memory e miglioramenti per la modifica delle istruzioni vettoriali.
12.4.1. Performance Co-Pilot
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce il supporto per il Performance Co-Pilot (PCP), una suite di strumenti, servizi e librerie per l'acquisizione, archiviazione e analisi della misurazione delle prestazioni del sistema. La sua architettura semplice e distribuita lo rende idoneo per le analisi centralizzate di sistemi complessi.
È possibile aggiungere le metriche sulle prestazioni usando le interfacce C, C++, Perl e Python. Gli strumenti di analisi possono utilizzare le API del client (Python, C++, C). Le applicazioni web avanzate sono in grado di consultare tutti i dati sulle prestazioni disponibili usando una interfaccia JSON.
Per maggiori informazioni consultare le pagine man nei pacchetti pcp e pcp-libs-devel. Il pacchetto pcp-doc include le due guide del progetto upstream:
Red Hat Enterprise Linux 7.0 include systemtap versione 2.4, il quale introduce nuove funzioni. Esse includono l'esecuzione dello script pure-userspace opzionale, un Java probing più dettagliato ed efficiente, il probing della macchina virtuale, messaggi d'errore migliorati e un certo numero di correzioni e di nuove funzioni. In particolare:
Con l'utilizzo di dyninst binary-editing library, SystemTap può ora eseguire alcuni script di livello area utente; non viene usato alcun privilegio kernel o root. Questa modalità, selezionata usando stap --dyninst, abilita solo quei probe o quelle operazioni che interessano il processo dell'utente in questione. Da notare che questa modalità non è compatibile con i programmi con eccezioni C++.
È supportato un nuovo modo per l'inserimento dei probe in applicazioni Java insieme con byteman. Nuovi tipi di probe SystemTap, java("com.app").class("class_name").method("name(signature)").*, abilitano il probing di eventi del metodo di ingresso e uscita in una applicazione, senza alcun tracciamento del sistema.
È stata aggiunta una nuova utilità agli strumenti del driver SystemTap, per l'esecuzione remota su una istanza KVM gestita da libvirt in esecuzione su un server. Ciò abilita un trasferimento sicuro e automatizato di uno script SystemTap compilato per un guest della macchina virtuale attraverso un link virtio-serial sicuro dedicato. Un nuovo demone del guest carica gli script e trasferisce il loro output all'host. Questo metodo è quello più veloce e sicuro rispetto a SSH, e non necessita di alcuna connessione di rete di livello-IP tra host e guest. Per il test di questa funzione eseguire il seguente comando:
stap --remote=libvirt://MyVirtualMachine
In aggiunta sono stati eseguiti un certo numero di miglioramenti ai messaggi diagnostici di SystemTap:
Molti messaggi d'errore contengono ora riferimenti incrociati alle pagine man relative. Le suddette pagine spiegano l'errore e suggeriscono le correzioni.
Se si presume la presenza di errori in un input di uno script, verrà fornito all'utente un elenco di suggerimenti per la loro correzione. Tale suggerimento può essere usato in svariati contesti quando i nomi specificati dagli utenti non soddisfano i criteri di nomi accettabili, come ad esempio i nomi per le funzioni del probe, variabili, file, alias, indicatori ecc.
Milgiorata l'eliminazione del duplicato diagnostico.
È stata aggiunta la colorazione ANSI per facilitare la comprensione dei messaggi.
12.4.3. Valgrind
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce Valgrind, un framework di strumentazione contenente un certo numero di strumenti per il profiling delle applicazioni. Questa versione si basa sulla release 3.9.0 di Valgrind 3.9.0 e include numerosi miglioramenti relativi al Red Hat Enterprise Linux 6 e Red Hat Developer Toolset 2.0, basati sulla versione 3.8.1 di Valgrind.
Le caratteristiche più importanti di Valgrind incluse in Red Hat Enterprise Linux 7.0 sono:
Supporto per le istruzioni IBM System z Decimal Floating Point su host con il supporto dell'utilità DFP.
Supporto per le istruzioni IBM POWER8 (Power ISA 2.07).
Supporto per le istruzioni Intel AVX2, disponibile solo su architetture 64-bit.
Supporto iniziale per Intel Transactional Synchronization Extensions, sia Restricted Transactional Memory (RTM) che Hardware Lock Elision (HLE).
Supporto iniziale per l'Hardware Transactional Memory su IBM PowerPC.
La dimensione predefinita della cache di traduzione è stata aumentata a 16 settori, a causa della strumentazione e archiviazione di quantità molto grandi di codici delle applicazioni. Per motivi simili il numero di segmenti della memoria mappata tracciabili è stato aumentato di 6 volte. Il numero massimo di settori nella cache di traduzione può essere controllato tramite --num-transtab-sectors.
Valgrind non crea più temporaneamente una mappatura dell'intero oggetto per operazioni di lettura. Al contrario, questa operazione viene eseguita attraverso un piccolo buffer di dimensioni fisse. Questo processo impedisce la presenza di picchi di memoria virtuale, quando Valgrind consulta le informazioni di debugging da oggetti condivisi molto grandi.
L'elenco di soppressioni usate (visualizzate se si specifica l'opzione -v), mostra ora per ogni soppressione il nome del file, e il numero della riga nella quale è stata definita la soppressione stessa.
È possibile usare ora un nuovo flag --sigill-diagnostics per controllare la presenza di un messaggio diagnostico, quando il compiler just-in-time (JIT) incontra una istruzione che non è in grado di tradurre. Il comportamento attuale — consegna del segnale SIGILL all'applicazione — non è stato modificato.
Miglioramento di Memcheck con le seguenti caratteristiche:
Miglioramento nella gestione del codice vettoriale il quale comporta un numero minore di notifiche di errori falsi. Utilizzare il flag --partial-loads-ok=yes per usufruire dei miglioramenti apportati.
Migliore controllo sul verificatore perdite. È ora possibile specificare il tipo di perdite (definite/indirect/possible/reachable) da visualizzare, da considerare come errori, e quelli da sopprimere. Per fare questo usare rispettivamente le opzioni --show-leak-kinds=kind1,kind2,.., --errors-for-leak-kinds=kind1,kind2,.. e la riga match-leak-kinds: facoltativa nelle voci di soppressione.
Da notare che le soppressioni delle perdite generate presentano questa nuova riga, e sono quindi più dettagliate rispetto alle release precedenti. Per avere un comportamento simile a quello delle versioni precedenti, rimuovere la riga match-leak-kinds: dalla soppressione generata prima di un suo utilizzo.
Utilizzare valori euristici migliorati per avere notifiche possible leak più brevi del verificatore di perdite. I valori euristici disponibili forniscono un rilevamento dei puntatori interni validi per std::stdstring, per array assegnati new[] con elementi in possesso di distruttori e per puntatori interni che indicano una parte interne di un oggetto C++ con ereditarietà multipla. Essi possono essere selezionati individualmente usando --leak-check-heuristics=heur1,heur2,....
Controllo migliorato per l'acquisizione del backtrace per blocchi assegnati-heap. Utilizzando l'opzione --keep-stacktraces, è possibile controllare indipendentemente l'acquisizione di uno stacktrace per ogni allocazione e deallocazione. Può essere usato per creare errori "use after free" più dettagliati o per ridurre il consumo delle risorse di Valgrind, attraverso la registrazione di un numero minore di informazioni.
Notifiche migliorate sull'uso della soppressione delle perdite. L'elenco di soppressioni (visualizzate se si specifica l'opzione -v) mostra ora per ogni soppressione di perdite, il numero di blocchi e byte soppressi durante l'ultima ricerca.
L'integrazione del server GDB di Valgrind è stata migliorata con i seguenti comandi di monitoraggio:
Un nuovo comando, v.info open_fds, mostra l'elenco dei descrittori di file aperti e le informazioni aggiuntive
v.info execontext mostra le informazioni sull'analisi dello stack registrate da Valgrind.
v.do expensive_sanity_check_general esegue alcuni controlli sulla consistenza interna.
12.5. Linguaggi di programmazione
Ruby 2.0.0
Red Hat Enterprise Linux 7.0 presenta l'ultimissima versione di Ruby, 2.0.0. Le differenze più importanti tra la versione 2.0.0 e 1.8.7 incluse in Red Hat Enterprise Linux 6 sono:
Nuovo interprete, YARV (yet another Ruby VM), il quale riduce in modo significativo i tempi di caricamento, in particolare per applicazioni con file o alberi molto grandi.
Un nuovo e più veloce garbage collector "Lazy Sweep".
Ruby supporta ora la codifica della stringa.
Ruby supporta ora i thread nativi al posto dei green thread.
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce Python 2.7.5, l'ultimissima versione di Python 2.7. Questa versione introduce numerosi miglioramenti e fornisce una compatibilità con Python 3. Le modifiche più importanti in Python 2.7.5 sono:
Red Hat Enterprise Linux introduce OpenJDK7 come Java Development Kit (JDK) predefinito e i server Java 7 come versione Java predefinita. Tutti i pacchetti Java 7 (java-1.7.0-openjdk, java-1.7.0-oracle, java-1.7.0-ibm) permettono una installazione di versioni multiple in parallelo, in modo simile al kernel.
Le installazioni parallele permettono agli utenti di provare simultaneamente versioni multiple dello stesso JDK, sia per regolare le prestazioni che per risolvere i problemi. Come in precedenza è possibile selezionare JDK attraverso alternatives.
Capitolo 13. Networking
Network Teaming
Il Network Teaming è stato introdotto come alternativa al bonding per l'aggregazione dei link. La sua gestione, il suo debug e utilizzo sono molto semplici. Esso offre all'utente migliori prestazioni e flessibilità ed è consigliata una sua implementazione in nuove installazioni.
NetworkManager
Sono stati effettuati un certo numero di miglioramenti nei confronti di NetworkManager, ora risulta essere più idoneo all'uso con le applicazioni server. In particolare, per impostazione predefinita NetworkManager non controlla più la presenza di modifiche nel file di configurazione, come ad esempio modifiche effettuate dagli editor o strumenti di implementazione. Ora è possibile per gli amministratori di renderlo consapevole della presenza di modifiche esterne attraverso il comando nmcli connection reload. Le modifiche effettuate attraverso D-Bus API di NetworkManager o con lo strumento a linea di comando NetworkManager, nmcli, sono ancora efficaci.
nmcli è stato introdotto per permettere agli utenti e script di interagire con NetworkManager.
suite chrony
La suite delle utilità chrony è disponibile per l'aggiornamento dell'orologio presente sui sistemi che non rientrano nella categoria dei server dedicati convenzionali di tipo "always on", sempre in rete. Considerare l'implementazione della suite chrony per tutti i sistemi frequentemente sospesi o collegati a intermittenza ad una rete. Per esempio, sistemi virtuali o mobili.
Suite Dynamic Firewall Daemon, firewalld
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce il firewall daemon dinamico, firewalld, il quale rende disponibile un firewall gestito dinamicamente con un supporto per la rete "zones" per l'assegnazione di un livello di fiducia ad una rete, alle connessioni ad essa associate e alle interfacce. Presenta un supporto per le impostazioni del firewall IPv4 e IPv6. Supporta gli Ethernet bridge e presenta una separazione del runtime e delle opzioni di configurazione permanenti. Esso presenta altresì una interfaccia per servizi o applicazioni per poter aggiungere direttamente le regole del firewall.
DNSSEC
DNSSEC è un insieme di Domain Name System Security Extensions (DNSSEC) in grado di abilitare un client DNS per l'autenticazione e controllo dell'integrità delle risposte provenienti da un server dei nomi DNS, verificando così la loro origine e controllando la presenza di eventuali interferenze durante il loro percorso.
OpenLMI
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce il progetto OpenLMI il quale fornisce una infrastruttura comune per la gestione dei sistemi Linux. Esso permette agli utenti di configurare, gestire e monitorare l'hardware, i sistemi operativi e i servizi del sistema. OpenLMI è stato ideato per semplificare il compito di configurazione e gestione dei server di produzione.
OpenLMI è stato ideato per fornire una interfaccia di gestione comune alle versioni multiple di Red Hat Enterprise Linux. Si posiziona al di sopra degli strumenti esistenti e fornisce un livello di astrazione in grado di nascondere gran parte delle difficoltà del sistema sottostante agli amministratori del sistema.
OpenLMI consiste in un insieme di agenti di gestione del sistema installati su un sistema gestito, un controllore OpenLMI, il quale gestisce gli agenti e fornisce una interfaccia, script o applicazioni client in grado di invocare gli agenti di gestione attraverso il controllore OpenLMI.
OpenLMI permette agli utenti di:
configurare, gestire e monitorare i server di produzione bare-metal e i guest delle macchine virtuali;
configurare, gestire e monitorare i sistemi remoti o locali;
configurare, gestire e monitorare le reti e lo storage;
invocare le funzioni di gestione del sistema da una interfaccia a linea di comando, Python, Java o C/C++
Da notare che il Provider software OenLMI è supportato come Anteprima di Tecnologia. Il software è completamente funzionale, alcune operazioni potrebbero consumare un livello eccessivo di risorse.
È stato aggiunto al driver qlcnic come Anteprima di Tecnologia il supporto per il Single Root I/O virtualization (SR-IOV). Il supporto per questa funzione verrà fornito direttamente da QLogic. Esortiamo gli utenti a fornire il loro feedback a QLogic e Red Hat. Altre funzioni presenti nel driver qlcnic sono ancora supportate.
FreeRADIUS 3.0.1
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce il FreeRADIUS versione 3.0.1 il quale fornisce un certo numero di nuove funzioni, le più importanti vengono di seguito riportate:
RadSec, un protocollo per il trasporto dei datagrammi RADIUS attraverso TCP e TLS.
Supporto Yubikey.
Pool di connessione. Il server radiusd è collegato ad una varietà di backend (SQL, LDAP, e altro). Il pool di connessione offre una capacità di elaborazione migliore in presenza di una richiesta di risorse più bassa.
La sintassi del linguaggio di programmazione per la configurazione del server, unlang, è stata estesa.
Supporto migliorato per attributi specifici al rivenditore e al sito.
Debugging migliorato, ora vengono evidenziati i problemi in un output verboso.
Generazione della trap SNMP
Supporto WIMAX migliorato.
Supporto EAP-PWD.
Trusted Network Connect
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce il Trusted Network Connect come Anteprima di Tecnologia. Il Trusted Network Connect viene usato con soluzioni network access control (NAC), come ad esempio TLS, 802.1x, o IPSec, per integrare le informazioni relative al sistema (come ad esempio le impostazioni del sistema operativo, i pacchetti installati e altro, definiti come misure di integrità). Il Trusted Network Connect viene usato per verificare queste informazioni con le politiche di accesso alla rete, prima di permettere al sistema in questione di accedere alla rete.
Capitolo 14. Gestione delle risorse
Control Groups
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce i control groups (cgroups). Essi permettono di organizzare i processi in un albero di gruppi per la gestione delle risorse, forniscono altresì un metodo per un raggruppamento gerarchico e di etichettatura dei processi, e forniscono la possibilità di applicare i limiti alle risorse dei gruppi. In Red Hat Enterprise Linux 7.0, i cgroups vengono gestiti esclusivamente attraverso systemd e configurati in systemd unit file. Per operazioni di gestione usare gli strumenti dell'interfaccia a linea di comando (CLI) di systemd.
I control groups e altre funzioni per la gestione delle risorse sono disponibili in dettaglio nella Resource Management Guide.
Capitolo 15. Autenticazione ed interoperatibilità
Nuova implementazione della fiducia
Per i client Red Hat Enterprise Linux 6.3 e Red Hat Enterprise Linux 5.9 e versioni più recenti, è ora supportato l'uso di un user ID o group ID definito nell'Active Directory al posto di usare un user ID e group ID generati da un Identificatore di Sicurezza. È possibile usare questa nuova implementazione, se gli attributi POSIX sono definiti nell'Active Directory.
Plug-in slapi-nis aggiornato
Red Hat Enterprise Linux 7.0 presenta un plug-in aggiornato del server della directory, slapi-nis, il quale permette agli utenti dell'Active Directory di eseguire una autenticazione sui client legacy. Da notare che questa funzione è una Anteprima di Tecnologia.
Meccanismo di ripristino e di backup per IPA
Il meccanismo di ripristino e di backup per la suite IPA viene riportato come Anteprima di Tecnologia in Red Hat Enterprise Linux 7.0.
Samba 4.1.0
Red Hat Enterprise Linux 7.0 include i pacchetti samba aggiornati all'ultimissima versione upstream. Con questo aggiornamento vengono introdotti numerosi miglioramenti e correzioni, le più importanti sono il supporto per il protocollo SMB3 nel server e gli strumenti del client.
Altresì, il trasporto SMB3 permette di avere connessioni criptate con i server di Windows che supportano SMB3, e con i server Samba. Samba 4.1.0 introduce il supporto per le operazioni di copiatura del server. I client che utilizzano questo supporto, come ad esempio le ultimisisme versioni di Windows, potranno avere migliori prestazioni durante le operazioni di copiatura del file.
Avvertimento
I pacchetti samba aggiornati rimuovono diverse opzioni di configurazione precedentemente deprecate. Le più importanti sono i ruoli del server security = share e security = server. Lo strumento di configurazione SWAT è stato completamente rimosso. Per maggiori informazioni consultare le Note di rilascio di Samba 4.0 e 4.1:
Da notare che alcuni file tdb sono stati aggiornati. Ciò significa che tutti i file tdb vengono aggiornati durante l'avvio della nuova versione di smbd. Non sarà possibile implementare una versione più vecchia di Samba se non avete eseguito un backup dei file TDB.
Per maggiori informazioni sulle modifiche consultare le Note di rilascio di Samba 4.0 e 4.1.
Utilizzo provider sudo AD e LDAP
Il provider AD è un backend usato per la connessione con un server Active Directory. In Red Hat Enterprise Linux 7.0, l'utilizzo del provider sudo AD insieme con il provider LDAP è supportato come Anteprima di tecnologia. Per abilitare il provider sudo AD, aggiungere le impostazioni sudo_provider=ad nella sezione del dominio del file sssd.conf.
Capitolo 16. Sicurezza
Login shell chroot di OpenSSH
Generalmente ogni utente Linux viene mappato su un utente SELinux usando una politica SELinux, permettendo così agli utenti Linux di ereditare i limiti posti agli utenti SELinux. È presente una mappatura predefinita nella quale gli utenti Linux sono mappati nell'utente unconfined_u di SELinux.
In Red Hat Enterprise Linux 7 l'opzione ChrootDirectory per gli utenti chrooting può essere usata con utenti non confinati senza alcuna modifica, ma per utenti confinati, come ad esempio staff_u, user_u, o guest_u, è necessario impostare la variabile selinuxuser_use_ssh_chroot di SELinux. È consigliato agli Amministrtori l'uso dell'utente guest_u per tutti gli utenti chrooted se si utilizza l'opzione ChrootDirectory per una maggiore sicurezza.
Autenticazioni multiple necessarie
Red Hat Enterprise Linux 7.0 supporta processi di autenticazione multipli nel protocollo SSH versione 2, usando l'opzione AuthenticationMethods. Questa opzione elenca uno o più elenchi separati da virgole, dei nomi di metodi di autenticazione. Per una corretta autenticazione sarà necessario completare tutti i metodi presenti in qualsiasi elenco. Ciò richiederà all'utente di eseguire una autenticazione usando la chiave pubblica o GSSAPI, prima di una autenticazione della password.
GSS Proxy
GSS Proxy è il servizio del sistema che stabilisce il contesto di kerberos GSS API per conto di altre applicazioni. Ciò comporta alcuni benefici sulla sicurezza; per esempio, in una situazione dove l'accesso al keytab del sistema è condiviso tra processi diversi, un attacco efficace comporta una impersonificazione di kerberos di tutti gli altri processi.
Modifiche in NSS
I pacchetti nss sono stati aggiornati alla versione upstream 3.15.2. Le firme Message-Digest algorithm 2 (MD2), MD4, e MD5 non sono più accettate per l'online certificate status protocol (OCSP) o certificate revocation list (CRL), conforme con la gestione delle firme del certificato generale.
È stata aggiunta la suite di cifratura Advanced Encryption Standard Galois Counter Mode (AES-GCM) (RFC 5288 e RFC 5289) per un suo utilizzo se TLS 1.2 è stato accettato. Ora sono supportate le seguenti suite di cifratura:
TLS_ECDHE_ECDSA_WITH_AES_128_GCM_SHA256
TLS_ECDHE_RSA_WITH_AES_128_GCM_SHA256
TLS_DHE_RSA_WITH_AES_128_GCM_SHA256
TLS_RSA_WITH_AES_128_GCM_SHA256
SCAP Workbench
SCAP Workbench è un front end GUI in grado di fornire funzionalità per la scansione per contenuti SCAP. SCAP Workbench è stato incluso come Anteprima di Tecnologia in Red Hat Enterprise Linux 7.0.
Per maggiori informazioni consultare il sito web del progetto originale:
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce OSCAP Anaconda add-on come Anteprima di Tecnologia. L'add-on integra le utilità OpenSCAP con il processo di installazione e permette una installazione del sistema seguendo i limiti dati da un contenuto SCAP.
Capitolo 17. Gestione sottoscrizione
Red Hat Enterprise Linux 7.0 è disponibile utilizzando i servizi di Red Hat Subscription Management. Il seguente Articolo della Knowledge Base fornisce una breve panoramica e le istruzioni su come eseguire la registrazione del sistema Red Hat Enterprise Linux 7.0 con il Red Hat Subscription Management.
Entitlement basati sul certificato
Red Hat Enterprise Linux 7.0 supporta nuovi entitlement basati sul certificato attraverso subscription-manager. Sono supportati anche entitlement più vecchi per utenti di Satellite, in modo da fornire una transizione per gli utenti di Red Hat Enterprise Linux 5 e 6. Da notare che la registrazione a Red Hat Network Classic per mezzo di rhn_register o rhnreg_ks fallirà se utilizzate Red Hat Enterprise Linux 7.0. Se utilizzate i suddetti strumenti sarete in grado di eseguire una registrazione solo con Red Hat Satellite o Proxy versions 5.6.
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce la versione successiva del desktop GNOME, GNOME 3. L'esperienza dell'utente in GNOME 3 viene principalmente definita dalla shell di GNOME, la quale sostituisce la shell del desktop di GNOME 2. Oltre alla gestione della finestra, la shell di GNOME fornisce la barra superiore della schermata, la quale presenta l'area 'stato del sistema' in alto sulla destra, un orologio, e un angolo nel quale è possibile visualizzare Panoramica delle attività, il quale fornisce un accesso più semplice alle applicazioni e alle finestre
L'interfaccia Shell di Gnome predefinita in Red Hat Enterprise Linux 7.0 è GNOME Classic, la quale presenta un elenco di finestre nella parte bassa della schermata e i menu tradizionali Applicazioni e Posizioni.
Per maggiori informazioni su GNOME 3, consultare GNOME help. Per accedere, premere il tasto Super (Windows), per visualizzare Panoramica attività, digitare help, e successivamente premere Invio.
GNOME 3 usa la libreria GTK+ 3 la quale può essere installata in parallelo con GTK+ 2. Sia GTK+ che GTK+ 3 sono disponibili in Red Hat Enterprise Linux 7.0. Applicazioni GTK+ 2 esistenti continueranno a funzionare in GNOME 3.
GNOME Boxes
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce uno strumento semplice di virtualizzazione desktop grafico, usato per visualizzare e accedere ai sistemi remoti e alle macchine grafiche. GNOME Boxes fornisce un metodo per eseguire una prova di diversi sistemi operativi e applicazioni dal desktop con una configurazione minima.
18.2. KDE
Red Hat Enterprise Linux 7.0 presenta la KDE Plasma Workspaces versione 4.10 e le ultimissime applicazioni e piattaforma di KDE. Per saperne di più consultare http://www.kde.org/announcements/4.10/
KScreen
È stata migliorata la configurazione delle schermate multiple grazie all'uso di KScreen, un nuovo software di gestione della schermata per KDE. KScreen fornisce una nuova interfaccia utente per la configurazione del monitor ed un salvataggio e ripristino automatico dei profili per i monitor collegati. Per informazioni dettagliate su KScreen, consultare http://community.kde.org/Solid/Projects/ScreenManagement
Capitolo 19. Servizi e Web Server
Apache HTTP Server 2.4
La Versione 2.4 di Apache HTTP Server (httpd) è stata inclusa in Red Hat Enterprise Linux 7.0, e offre un certo numero di nuove funzioni:
una versione migliorata del modulo di processazione "Event", il quale migliora le prestazioni e il processo di richiesta asincrono;
supporto FastCGI nativo nel modulo mod_proxy;
supporto per embedded scripting utilizzando il linguaggio Lua.
MariaDB è una implementazione predefinita di MySQL in Red Hat Enterprise Linux 7.0. MariaDB è un ramo sviluppato dalla comunità del progetto del database MySQL, e funge da sostituto di MySQL. MariaDB conserva la compatibilità API e ABI con MySQL e aggiunge nuove funzioni; per esempio, una libreria non-blocking del client API, Aria e XtraDB storage engine con prestazioni migliorate, migliori variabili sullo stato del server e replica.
PostgreSQL è un Object-Relational database management system (DBMS) avanzato. I pacchetti postgresql includono il pacchetto del server PostgreSQL, i programmi client e le librerie necessarie per accedere ad un server PostgreSQL DBMS.
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce la versione 9.2 di PostgreSQL. Per un elenco di nuove funzioni, correzioni e possibili incompatibilità con la versione 8.4 presente in Red Hat Enterprise Linux 6, consultare le note di rilascio dell'upstream:
La documentazione di Red Hat Enterprise Linux 7.0 è composta da diversi documenti separati, ognuno dei quali appartiene ad una o più delle seguenti aree:
Documentazione della release
Installazione ed Implementazione
Sicurezza
Tool e Prestazione
Clustering
Virtualizzazione
20.1. Documentazione della release
Note di rilascio
Le Note di rilascio documentano le caratteristiche più impotanti in Red Hat Enterprise Linux 7.0.
Note tecniche
Le Note tecniche di Red Hat Enterprise Linux contengono le informazioni relative alle problematiche conosciute di questa release.
Migration Planning Guide
La Red Hat Enterprise Linux Migration Planning Guide documenta il processo di migrazione da Red Hat Enterprise Linux 6 a Red Hat Enterprise Linux 7.
Desktop Migration and Administration Guide
La Desktop Migration and Administration Guide è una guida per la pianificazione, implementazione, configurazione e amministrazione del processo di migrazione di GNOME 3 Desktop su Red Hat Enterprise Linux 7.
20.2. Installazione ed Implementazione
Installation Guide
La Installation Guide documenta le informazioni rilevanti per l'installazione di Red Hat Enterprise Linux 7. Questa guida riporta altresì i metodi di installazione avanzati come kickstart e PXE, e le installazioni attraverso VNC, insieme ai compiti comuni post-installazione.
System Administrator's Guide
La System Administrator's Guide fornisce le informazioni necessarie all'implementazione, configurazione e amministrazione di Red Hat Enterprise Linux 7.
La Storage Administration Guide fornisce le informazioni necessarie su come gestire efficacemente i dispositivi di archiviazione e i filesystem su Red Hat Enterprise Linux 7. Questa guida si rivolge agli amministratori di sistema con una esperienza intermedia con distribuzioni Red Hat Enterprise Linux o Fedora di Linux.
Global File System 2
La Global File System 2 fornisce le informazioni necessarie sulla configurazione e gestione del Red Hat GFS2 (Global File System 2) in Red Hat Enterprise Linux 7.
Amministrazione del Logical Volume Manager
La Storage Administration Guide fornisce le informazioni necessarie su come gestire efficacemente i dispositivi di archiviazione e i filesystem su Red Hat Enterprise Linux 7. Questa guida si rivolge agli amministratori di sistema con una esperienza intermedia con distribuzioni Red Hat Enterprise Linux o Fedora di Linux.
Kernel Crash Dump Guide
La Kernel Crash Dump Guide documenta la configurazione, il test, e l'utilizzo del servizio di ripristino da un crash kdump disponibile in Red Hat Enterprise Linux 7.
20.3. Sicurezza
Security Guide
La Security Guide è stata ideata per aiutare gli utenti e amministratori nella comprensione dei processi e su come rendere sicure le workstation ed i server da intrusioni remote e da altre attività maliziose.
Guida alla Amministrzione e dell'utente di SELinux
La SELinux User's and Administrator's Guide affronta la gestione e l'utilizzo di una migliore sicurezza di Linux. Da notare che la gestione dei servizi confinati, documentata in una guida autonoma in Red Hat Enterprise Linux 6, è ora parte della SELinux User's and Administrator's Guide.
20.4. Tool e Prestazione
Resource Management Guide
La Resource Management Guide contiene i tool e le tecniche usate per la gestione delle risorse del sistema su Red Hat Enterprise Linux 7.
Power Management Guide
La Power Management Guide documenta come gestire il consumo energetico in Red Hat Enterprise Linux 7.
Performance Tuning Guide
La Performance Tuning Guide documenta come ottimizzare la produttività del sottosistema in Red Hat Enterprise Linux 7.
Developer Guide
La Developer Guide descrive le diverse funzioni e le utilità che rendono Red Hat Enterprise Linux 7 una piattaforma ideale per lo sviluppo delle applicazioni.
SystemTap Beginners Guide
La SystemTap Beginners Guide fornisce le istruzioni di base su come usare SystemTap per il controllo dei diversi sottosistemi di Red Hat Enterprise Linux in modo più dettagliato.
Riferimento al SystemTap
La SystemTap Tapset Reference descrive le definizioni più comuni di tapset che gli utenti possono applicare agli script SystemTap.
20.5. Clustering e High Availability
Amministrazione di High Availability Add-On
La High Availability Add-On Administration guide fornisce le informazioni su come configurare e amministrare High Availability Add-On in Red Hat Enterprise Linux 7.
La Load Balancer Administration è una guida che riporta le informazioni necessarie per la configurazione e amministrazione del bilanciamento del carico a elevate prestazioni in Red Hat Enterprise Linux 7.
DM Multipath
La DM Multipath guida gli utenti attraverso le fasi di configurazione e amministrazione del Device-Mapper Multipath per Red Hat Enterprise Linux 7.
La Virtualization Security Guide fornisce una panoramica sulle tecnologie di virtualizzazione di Red Hat, e presenta alcuni consigli utili per la sicurezza degli ambienti virtualizzati, risorse, infrastrutture condivise, guest e host di virtualizzazione.
Virtualization Tuning and Optimization Guide
La Virtualization Tuning and Optimization Guide affronta gli argomenti relativi alle prestazioni della virtualizzazione e KVM. All'interno di questa guida sono disponibili i consigli e i suggerimenti per poter utilizzare al meglio le opzioni e le caratteristiche delle prestazioni KVM, per i guest virtualizzati e sistemi host.
Linux Containers Guide
La Linux Containers Guide riporta le informazioni sulla configurazione e gestione dei Contenitori di Linux in Red Hat Enterprise Linux 7.0, e fornisce una panoramica sugli esempi per i contenitori di Linux.
Lingue Indiane - Assamese, Bengali, Gujarati, Hindi, Kannada, Malayalam, Marathi, Odia, Punjabi, Tamil e Telugu.
La tabella di seguito riportata riassume le lingue attualmente supportate, i rispettivi locali, i caratteri predefiniti installati e i pacchetti necessari per alcune delle lingue.
Un nuovo plug-in YUM, yum-langpacks, ora permette agli utenti di installare pacchetti secondari per la traduzione, di vari pacchetti per il locale della lingua corrente.
Modifica impostazioni disposizione della tastiera e del locale
localectl è una nuova utilità usata per interrogare e modificare le impostazioni sulla disposizione della tastiera e del locale; le impostazioni vengono riutilizzate nelle console di testo, ed ereditate dagli ambienti desktop. localectl accetta anche un argomento per l'hostname per gestire i sistemi remoti attraverso SSH.
21.3. Metodi di input
Modifiche in IBus
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce il supporto per l'Intelligent Input Bus (IBus) versione 1.5. Questo supporto è stato integrato in GNOME.
È possibile aggiungere i metodi di input usando il comando gnome-control-center region, per impostare i tasti scorciatoia usare il comando gnome-control-center keyboard.
Per le sessioni non-GNOME, ibus può configurare i metodi di input e le disposizioni XKB all'interno di ibus-setup, selezionandoli con un tasto scorciatoia.
La combinazione di tasti predefinita è Super+space, la quale sostituisce quella di Red Hat Enterprise Linux 6, Control+space, in ibus . Ciò rende disponibile una UI simile, visualizzabile con Alt+Tab. È possibile selezionare Metodi di input multipli usando Alt+Tab.
Metodo di input intuitivo per IBus
ibus-typing-booster è un metodo di input intuitivo per la piattaforma ibus in grado di intuire parole complete in base a un input parziale. Gli utenti potranno selezionare la parola desiderata da un elenco di suggerimenti, migliorando la velocità di scrittura e l'ortografia. ibus-typing-booster funziona anche con i dizionari Hunspell e può fornire suggerimenti per una determinata lingua usando il dizionario Hunspell stesso.
Da notare che il pacchetto ibus-typing-booster è un pacchetto opzionale e per questo motivo, per impostazione predefinita, non verrà installato come parte del gruppo input-methods.
Un nuovo strumento, fonts-tweak-tool, permette agli utenti di configurare i caratteri predefiniti per la lingua usando la configurazione dei caratteri dell'utente.
21.5. Modifiche specifiche alla lingua
Arabo
Con Red Hat Enterprise Linux 7.0 sono disponibili i caratteri in lingua araba di Paktype: paktype-ajrak, paktype-basic-naskh-farsi, paktype-basic-naskh-sindhi, paktype-basic-naskh-urdu, and paktype-basic-naskh-sa.
Cinese
Il carattere WQY Zenhei è ora il carattere predefinito per il Cinese semplificato.
Il motore predefinito per il Cinese semplificato è stato modificato da ibus-pinyin usato in Red Hat Enterprise Linux 6 a ibus-libpinyin.
Lingue indiane
Il nuovo carattere Lohit Devanagari sostituisce i caratteri Lohit per Hindi, Kashmiri, Konkani, Maithili, Marathi, e Nepali. Qualsiasi carattere distinto per queste lingue necessario in futuro può essere gestito in Lohit Devanagari con i tag Open Type Font locl.
I nuovi pacchetti gubbi-fonts e navilu-fonts sono stati aggiunti per la lingua Kannada.
Giapponese
I caratteri IPA non sono più installati per impostazione predefinita
ibus-kkc, la Conversione in Kana Kanji, è il nuovo motore per il metodo di input predefinito per la lingua giapponese il quale utilizza il nuovo backend libkkc. Sostituisce ibus-anthy, anthy e kasumi.
Coreano
Ora vengono utilizzati per impostazione predefinita i caratteri Nanum.
Nuovi locali
Red Hat Enterprise Linux 7.0 supporta i nuovi locali, Konkani (kok_IN) e Pushto (ps_AF).
Capitolo 22. Supporto e gestione
ABRT 2.1
Red Hat Enterprise Linux 7.0 introduce ora un Automatic Bug Reporting Tool (ABRT) 2.1 il quale presenta una interfaccia utente migliorata e la possibilità di inviare uReports, riporti anonimi semplici sugli errori idonei alla processazione delle macchine, come ad esempio la raccolta delle statistiche sul crash. Nota bene che per poter ottenere un numero maggiore di bug relativi al software, ABRT incluso in Red Hat Enterprise Linux 7.0 è per impostazione predefinita, configurato in modo da poter inviare automaticamente i riporti sui crash delle applicazioni a Red Hat.
Il set di lingue supportate in ABRT 2.1 è stato esteso con Java e Ruby.
Diario delle Revisioni
Diario delle Revisioni
Revisione 0.0-0.8.1
Tue Mar 11 2014
ChesterCheng
I file della traduzione sono sincronizzati con con le versioni 0.0-0.7 dei sorgenti XML
Revisione 0.0-0.8
Thu Dec 11 2013
EliškaSlobodová
Release delle Note di rilascio di Red Hat Enterprise Linux 7.0 Beta.